Serviranno 100 anni per bonificare il territorio bresciano da tutto l’amianto

Dal 2006 al 2023 presentate da soggetti privati 127mila domande per smaltire il materiale nocivo

Per bonificare la provincia di Brescia dai manufatti contenenti amianto, di questo passo, potrebbe servire ancora un centinaio di anni.

Secondo un censimento elaborato dall’Ats di Brescia su dati regionali, sul nostro territorio tra il 2006 e il 2023 sono state presentate, solo dai privati, ben 127.511 domande di rimozione e smaltimento di materiale contaminato, e di queste circa 20mila sono già state trattate. Considerando che ogni anno in media vengono bonificati circa mille cinquecento manufatti, il conto è presto fatto.

La situazione

Nessuno dei 205 Comuni della provincia è esente da questo problema, che tocca tanto gli edifici pubblici, quanto quelli privati: si va dalle scuole ai laboratori scientifici, dalle stalle alle autorimesse, alberghi, biblioteche, musei, oratori, convitti, impianti sportivi, cappelle, uffici pubblici e fabbricati di vario tipo. C’è di tutto, per tutti i gusti: pareti o pannelli in cemento amianto e camini in eternit, strutture murarie o metalliche, pavimenti in vinil amianto, coibentazioni di impianti termici e tubazioni. Tutti manufatti impregnati di materiale altamente pericoloso per la salute umana, che va rimosso.

La buona notizia è che il trend di rimozione e smaltimento dei materiali inquinati è in costante crescita e negli ultimi tre anni la quantità di amianto rimosso è aumentata del 32%. Stando a dati dell’Ance di Brescia, l’Associazione nazionale costruttori edili, tra il 2022 e il 2023 c’è stato un aumento del 20% della presentazione dei piani di lavoro, le domande cioè che le aziende devono consegnare all’Ats per rimuovere l’amianto, con un incremento del 40% sul totale del materiale trattato.

Il dato bresciano

Nel 2023 nella provincia di Brescia sono stati rimossi in tutto 807mila metri quadrati di materiale contenente amianto, presente in 2078 edifici. L’anno prima, i piani di lavoro presentati all’Agenzia di tutela della salute sono stati poco meno di 1600 e 576mila i metri quadrati di materiale trattato.

Il rischio per la salute dell’uomo varia a seconda dello stato di conservazione del manufatto. Una differenza sostanziale per l’Ats, secondo cui «l’elemento più importante da considerare nella valutazione del rischio è rappresentato dalla friabilità dei materiali».

L’amianto friabile è quello che si può sbriciolare con la semplice pressione delle dita (presente per esempio nella coibentazione d’impianti di riscaldamento, guarnizioni di caldaie, isolamenti termici). È il più pericoloso perché disperde più facilmente le fibre, che possono essere inalate con gravi rischi per la salute. Diverso il caso dell’amianto «compatto», che può essere sbriciolato, ma con l’ausilio di attrezzi: si tratta per esempio di coperture in eternit e canne fumarie.

Sempre secondo l’Ats, «la dispersione di fibre dipende dallo stato di conservazione dei manufatti che possono essere interessatati da agenti atmosferici che li danneggiano o degradano, o per interventi diretti di manipolazione che ne modificano l’integrità».

La presenza di amianto è possibile negli edifici costruiti prima del 1994 e l’urgenza di una misura a tutela della salute si valuta sulla base di numerosi fattori. Al fine di prevenire il rischio di esposizione a fibre di amianto per la popolazione e per gli addettila legge prevede una serie di misure di prevenzione e protezione.

Gli interventi di rimozione del materiale inquinato, i cosiddetti Pdl (piani di lavoro) richiesti all’Ats, vengono valutati da personale esperto che verifica le condizioni della lastra di amianto, se friabile o compatta.

Lavori

Nel 2023, dei 2078 interventi, 390 sono risultati urgenti, mentre nel 2022 sono stati 313. Gli edifici interessati sono in maggioranza in uso, destinati ad attività agricole ed industriali, e rappresentano il 69% del totale di quelli trattati. Le imprese iscritte nella provincia di Brescia che si occupano di attività di bonifica dei beni contenenti amianto, sono circa 120.

Per maggiori informazioni contatta

Roberto Musiu: 389 903 9990 - r.muisu@ecbgroup.it





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