Quando si parla di amianto, c'è una cosa più pericolosa del materiale stesso: la superficialità con cui lo si racconta.
Ci sono frasi che sentiamo spesso:
🔸 “Tanto è lì da anni.”
🔸 “Non servire fare nulla, non è obbligatorio.”
🔸 “Fidati, ti sistemiamo tutto noi.”
🔸 “Con questo bando ti danno soldi a fondo perduto per sistemare tutto.”
Frasi che suonano rassicuranti, veloci, semplici.
Peccato che siano poco tecniche, poco oneste, e spesso... molto costose.
❌ Il rischio non è solo l'amianto.
Non so il suo stato di conservazione.
È avere una perizia fatta male.
Non ho alcun documento affidabile.
È pensare che basti rimuovere per essere a posto.
La verità è che l'amianto si può (e si deve) gestire, prima ancora che rimuovere o confinare.
E questa gestione inizia da una cosa sola:
📍 una perizia completa, vera, firmata, trasparente.
Cosa (non) serve davvero
Non serve una perizia di 3 pagine fatta al volo.
Non servire un report da allegare solo per ottenere un contributo.
Non servire un “consulente” che poi sparisce al primo controllo.
🎯Serve invece:
✅ Conoscere la normativa
✅ Capire se è stabile, deteriorato, frammentato
✅ Avere una relazione tecnica coerente con le normative italiane ed europee
✅ Essere affiancati da chi ci mette competenza e la firma. E la faccia.
🔎 La comunicazione tecnica è una responsabilità
Noi lo diciamo sempre: non siamo per tutti.
Non semplifichiamo, non impacchettiamo, non diciamo quello che fa comodo.
Siamo qui per dire le cose come stanno.
Perché un'informazione sbagliata può costarti una sanzione, un'occasione persa, o la fiducia di chi ti ha dato incarico.
ECB nasce da questo principio.
📌Se vuoi comunicare bene il rischio amianto, inizia con il dire la verità.
Anche se è scomoda. Anche se non è quella che tutti vogliono sentirsi dire.
Alla fine, è quella che ti protegge davvero.
✍️ Andrea Grisendi
Fondatore e Coordinatore Amianto – ECB Group
🌐 www.ecbgroup.it | 📲 WhatsApp 346 171 4649
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